I criptoportici sono parte di una villa marittima oggi interrata e inglobata nell’attuale Villa comunale.
Sul corridoio affacciano numerose stanze, con volta a tutto sesto, disposte a pettine.
Queste venivano illuminate e arieggiate mediante feritoie e fungevano da deposito di anfore vinarie, come confermano i ritrovamenti durante gli scavi.
La struttura venne ampliata forse in occasione della creazione dell’antistante impianto marino della piscina o peschiera, con un interposto portico, coperto in parte dalla Via Flacca.